trovati un lavoro serio

la condensa sul vetro mi rincuora:

fuori piove, qui no;

sospirando rotolo di un quarto a sinistra

invadendo la tua parte del letto

per dichiarare pace nel nome dell’indolenza

e poi faremo a sorte per stabilire chi tra te e me

dovrà preparare qualcosa da mangiare.

 

Sai che sono un astronauta

e vengo da quel posto,

sono il passeggero del tuo cuore

e colui che ha assassinato il proprio cervello.

 

qualcuno strilla: trovati un lavoro serio!

 

Cerco la condensa sul vetro

per capire se mi trovo dalla parte giusta della tempesta,

ma c’è solo un piatto vuoto sul tavolo davanti a me

e un orco che con il megafono strilla: imbecille! sei un imbecille!

Non sa che sono un grande viaggiatore,

anche se non ci saranno soldi nelle mie tasche

e non sarò il più furbo.

 

Sai che sono un astronauta

e vado in quel posto,

sono il passeggero dei tuoi sogni

e colui che gioca con il proprio cervello.

 

qualcuno strilla: trovati un lavoro serio!

 

La polpetta infilzata con la forchetta alzata come il martello di un giudice

per finire nella bocca cannibale

dando così fine alla fine del mondo,

come se non fosse successo nulla

balbetta ancora la televisione, tintinnano le posate;

forse per me non verrà Babbonatale quest’anno

e forse non esiste neppure la mia intima Papessa.

 

Sai che sono un astronauta

e non ho nulla anche se mi credo una principessa

sono il passeggero sul foglio bianco

inseguito dal proprio cervello.

 

qualcuno strilla: trovati un lavoro serio!

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